
Modalità d'intervento
IL PRIMO CONTATTO E LA FASE DI CONSULENZA
A seguito di un primo contatto telefonico in cui verranno richieste delle prime informazioni utili ad inquadrare la problematica, seguirà una fase valutativa che si svolge in circa due/tre sedute di consulenza e comprende sia colloqui clinici che l'eventuale somministrazione di strumenti psicodiagnostici specifici (test, questionari,...).
Il tipo di tecniche e di strumenti usati in questa fase variano di volta in volta in base al contesto e allo scopo della valutazione, all’età e al tipo di difficoltà dei soggetti valutati.
IL CONTRATTO TERAPEUTICO E LA PSICOTERAPIA
A seguito della prima fase di valutazione, con l'obiettivo di garantire una risposta mirata agli specifici bisogni emersi, si formulerà un progetto terapeutico.
Generalmente, in caso di richiesta di psicoterapia, in particolare con bambini e ragazzi, viene coinvolto tutto il nucleo familiare.
Gli appuntamenti sono a cadenza quindicinale e sono previsti incontri di rete, ove necessario, con scuole e servizi territoriali.
MA QUANDO FINISCE UNA PSICOTERAPIA?
Paziente e terapeuta scelgono di comune accordo che è arrivato il momento giusto, quello del distacco.
Nell'ottica Sistemica, la conclusione di un processo psicoterapeutico non è solo la scomparsa del sintomo, ma: “ … si considera riuscita una terapia quando: a) il comportamento del paziente designato appare profondamente modificato e b) la famiglia si è riappropriata del proprio tempo evolutivo e il paziente designato non ha più la funzione di bloccarlo, ponendosi al centro dell’esistenza stessa del gruppo” (M. Andolfi).

Quando e perché richiedere una consulenza
Se senti un disagio psicologico - comportamentale personale o di un familiare e che senti la necessità di essere aiutato a comprendere in modo rapido cosa sta succedendo;
Se siete dei genitori preoccupati di fronte a una manifestazione di disagio di vostro figlio, come, ad esempio, disturbi del comportamento (aggressività etero-diretta, oppositività, iperattività), disturbi ossessivi, difficoltà scolastiche e di apprendimento, disturbi d’ansia (fobia scolare, tic, balbuzie), insonnia, enuresi, encopresi, malattie psicosomatiche (mal di testa, mal di pancia), disturbi del comportamento alimentare, tensioni intra ed extra familiari, ansia e attacchi di panico, problematiche legate al corpo e alla non accettazione di esso, isolamento, ritiro scolastico e ritiro sociale, vecchie e nuove dipendenze (droghe, disturbi del comportamento alimentare, social gambling, dipendenze da videogiochi e da social), anche a seguito di eventi critici vissuti dentro e fuori il contesto familiare;
Se siete dei professionisti (coordinatori, insegnanti, educatori scolastici) e osservate segni di malessere psichico e comportamentale negli alunni.